Parate uscite e non solo: Chichizola eccelle nei passaggi

Quando si dice l’importanza di giocare in undici non è retorica. Soprattutto se il primo elemento, “quello con la maglia diversa”, è un portiere, come Leandro Chichizola, che di fatto è il vero regista della squadra.

Il Parma versione 2023/2024, privo di un difensore abile nella costruzione dal basso e che nel centrocampo a due di mister Pecchia non prevede il vertice basso che faccia gioco, ha il suo play proprio nell’uomo che sta tra i pali. È stata sottolineata più volte la bravura del portero de San Justo, 34 anni compiuti proprio ieri, a trattare coi piedi il pallone con la stessa dimestichezza di un qualsiasi fantasista argentino. Ma la verità, forse, non è ancora del tutto venuta a galla, perché i numeri più recenti rivelano che “Chichi” con grande abilità sta interpretando un doppio ruolo. Difensivo e offensivo.

È innegabile che ai portieri venga principalmente richiesto di parare, e questo l’ex River Plate, Spezia e Perugia, in campo fin qui per tutti i 2.700′, lo sta facendo anche più del dovuto. Le sue 58 parate, 41 su conclusioni da dentro l’area di rigore, non gli consentono di entrare nella Top10 di Serie B dei migliori portieri in questo fondamentale (dove comanda il ternano Iannarilli con ben 101 interventi, seguito dl reggiano Bardi a quota 100), eppure i suoi salvataggi rappresentano un 66% di media tra le poche (87) conclusioni subite e le 30 reti incassate - tante quante le partite da lui giocate - con i 9 clean sheet da annoverare.
A ciò si aggiunge poi l’innata padronanza nella gestire delle uscite, sia alte che basse, caratteristica sulla quale, già da inizio torno (clicca qui), Chichizola non ha eguali in categoria.

Il meglio, però, deve ancora venire, perché con i piedi il numero uno crociato, che ha effettuato 1391 tocchi - 146 in più fin qui rispetto a un giocatore molto sollecitato come, per esempio, lo è Man - riesce a eccellere maggiormente rispetto a quando deve usare i guantoni. Se non sono parate e uscite a metter d’accordo tutti, il dato dei passaggi (1084 in tutto), che lo vedono coinvolto, lascia spazio a poche interpretazioni: il 61% (ovvero, 665 passaggi) è andato correttamente a destinazione, in 402 casi si trattava di palloni corti e gli altri 263 lunghi. Senza dimenticare che uno dei 57 lanci lunghi riusciti si è trasformato addirittura in assist grazie, poi, alla freddezza sotto porta di Bonny in quel di Terni.
Non è casuale che l’utilizzo attivo e ricercato di Chichizola abbia portato il Parma ad essere più verticale e pericoloso nei suoi attacchi durante il corso delle prime 30 partite di questa stagione. E, al contempo, non c’è da stupirsi se l’estremo del Parma finisce per entrare di diritto nella classifica dei 10 giocatori specialisti in materia di passaggi progressivi, cioè quelli completati che permettono alla squadra di avanzare molto di più verso la porta avversaria. A far compagnia al portiere dei ducali, nono in questa rassegna (grazie ai 267 passaggi progressivi) c’è il collega Poluzzi (272) del Südtirol e poi soltanto giocatori di movimento: dal capoclassifica Zaro (325) a Bianchetti (258), passando per Sebastiano Esposito (306), Lepore (301), Carissimi (297), Caporale (294), Tessmann (281) e Martella (275).

 

(In copertina, la concentrazione del portiere gialoblù Leandro Chichizola nel match al “Tardini” contro il Brescia – ©Foto: Lorenzo Cattani/SportParma)
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