Pederzoli: «Coscienti delle difficoltà, ma avanti con fiducia»

Tre giorni dopo la chiusura del calciomercato di gennaio, il ds del Parma Mauro Pederzoli è uscito allo scoperto e ha tirato il bilancio in conferenza stampa al centro sportivo di Collecchio.

LA PREMESSA «Mi sembra giusto in questo momento far sentire la mia voce, oggi più che mai. L’atmosfera ambientale non è serena, figlia di un girone di ritorno partito con risultati che non ci aspettavamo. Voglio lanciare un messaggio chiaro: qui c’è una società coesa, che lavora e che crede nel lavoro che sta facendo. Il presidente e la proprietà sono sempre presenti, se non fisicamente il presidente è sempre collegato e coinvolto. Il mercato è stato condiviso con la proprietà e con l’area tecnica, ovvero con la mia area e quella dello staff. Alcune scelte possono essere impopolari e possono non piacere, ma fanno parte del lavoro. Le scelte sono state fatte con una conoscenza tecnica e di lavoro, con un pensiero. Poi ognuno le analizza come meglio crede. Entrando nel merito del mercato, è arrivato un giocatore forte e funzionale come Zanimacchia, che l’allenatore conosceva. Chi è uscito sentiva l’esigenza di cambiare aria: mi riferisco a Tutino e Romagnoli, mentre l’operazione Oosterwolde ha avuto risvolti importanti. Il mercato è finito, la rosa è equilibrata: vogliamo continuare il lavoro, dare grande fiducia e responsabilità alla squadra».

LE SCELTE DI KRAUSE «Le scelte sono sempre e assolutamente condivide tra la proprietà, la direzione tecnica e il suo staff. Altrimenti non si sarebbero prese. Noi abbiamo sempre parlato di un percorso e su questo percorso ci siamo, anche se purtroppo non è lineare. Ma se cadiamo, ci rialziamo. Siamo convinti di avere una rosa che possa continuare in questo percorso di crescita. C’è convinzione».

IL CASO ROMAGNOLI «L’ultimo giorno di mercato, nella tarda mattinata, è arrivata la proposta del Lecce. A quel punto Romagnoli ci ha manifestato la sua voglia di tornare in Serie A. Il club ha analizzato la situazione e ha dato il via libera alla cessione. Abbiamo un numero di difensori sufficiente e da lunedì tornerà con noi Elias Cobbaut».

IL CLIME NELLO SPOGLIATOIO «Il clima è eccellente. Chi gioca di più, è chiaro, è più contento di chi gioca meno. Il Parma non si differenzia dalle altre. Qualcuno evidentemente era meno contento di altri. Io ho sempre pensato che, al di là delle qualità tecniche, è fondamentale avere voglia assoluta e convinzione di restare nel gruppo».

LA CONTESTAZIONE DEI BOYS «Ho letto il comunicato di oggi, mi spiace per l’insoddisfazione. A loro dobbiamo sempre dire grazie».

OBIETTIVO SERIE A «Siamo il Parma, una società ambiziosa. Veniamo da una sconfitta orrenda. Ma di cosa parliamo? Andiamo avanti, poi vedremo».

PRIMA PUNTA «Ne abbiamo tante. Poi si può discutere. Ma al Parma non mancano le punte. Il nostro allenatore ci ha abituato a ragionare come reparto offensivo, potenziato con l’arrivo di Gianluca Zanimacchia».

ROSA STRETTA? «La rosa è corposa e con giocatori polifunzionali. Non è che siamo in pochi. L’esplorazione in senso ampio fa parte della nostra struttura di scouting: ma per questo mercato noi eravamo convinti. L’obiettivo era Luca Zanimacchia, è la verità. In estate non era stato possibile questo deal, ma questo era l’obiettivo. Il mercato ovviamente è dinamico e saremmo stati attenti. Poi è finita lì».

RICHIESTE IN USCITA E RINNOVO VAZQUEZ «Ne sono arrivate tantissime. Per i nostri giovani e per me è stato un gennaio impegnativo, trascorso a dire “no”. Poi uno lo abbiamo dato. Rinnovi? Non è il momento giusto».

LA CLASSIFICA COME CAMPANELLO D’ALLARME «La classifica non ci piace, ma quello che non andava fatto era buttare o mettere a rischio il lavoro di Pecchia. Abbiamo fatto un solo giocatore in entrata, è vero, e che ci sono squadre che ne hanno fatti di più. Abbiamo».

MANCANZA DI PERSONALITA’ «Il dato è inattaccabile: il Parma non ha recuperato 8 volte su 10. Però se andiamo a vedere le partite il Parma si è messo nella condizione di giocare la partita, è mancato il gol. Io non voglio cercare alibi (la gioventù, gli stranieri): Gran parte di questi ragazzi è qui da tanto tempo, la lingua è ormai conosciuta. Questo difetto può pesare. Ma il miglioramento dev’essere generale e poi miglioreremo anche questo dato».

CRESCITA NON LINEARE «Dall’anno della retrocessione il gruppo è cambiato tantissimo ed è cambiata la linea tecnica. Il percorso è difficile. Ci vuole convinzione, freddezza, lucidità di tenere la bara dritta in momenti così complicati. Giovani sopravvalutati? No. Non tutti hanno avuto lo stesso percorso. Dico no perché, se vado a pensare a uno a uno, riconosco qualità sulle quali vale la pena lavorare».

ERRORI «L’importante è che una certa analisi ci sia costantemente e che vengano fatte correzioni in corso. Essere convinti della qualità della squadra non vuol dire che non siano stati fatti degli errori».

GIOVANI STRANIERI «Il nostro Parma è non solo la prima squadra, ma anche il settore giovanile e il settore femminile. L’idea è creare un club che sia strutturato sotto tutti questi aspetti. Sono arrivati calciatori stranieri. C’è una sproporzione abissale tra i costi degli stranieri e quella degli italiani. Ma c’è anche una sproporzione di carriera: in Italia è già un miracolo se i giovani hanno presenze in Primavera».

KRAUSE «Certamente non è contento. Ma la sua determinazione non si muove di un millimetro, non c’è alcun minimo dubbio».